
Com’è nata la canzone?
Un anno prima di Expo ho partecipato a un concorso letterario indetto dall’università di Milano che si chiamava Explog: bisognava fare un articolo che sollevasse la discussione su Expo2015. Ho scritto l’articolo “Expo sarà per Milano un’occasione straordinaria?” interamente composto da domande, alcune ispirate a fatti di cronaca, altre ironiche, altre ancora surreali in cui mi chiedevo come avrebbero reagito i milanesi all’esposizione universale. Ho vinto il concorso e dopo sei mesi ho conosciuto Pablo Ciallella, il cantante, e gli ho proposto di scrivere una canzone. Le domande sono rimaste le mie ma lui ha inventato sia la musica sia il ritornello. Abbiamo fatto sentire la canzone, è piaciuta l’abbiamo incisa.
E il video?
In quel periodo Milano era un cantiere a cielo aperto, e il video si questa canzone io lo immaginavo colorato e surreale come il suo testo. Così l’ho disegnato. Nel coloratissimo video di ExpoSong, Pablo e una nutria del naviglio vanno in giro per la città alla scoperta di tutti gli interrogativi ancora aperti. Incontrando le papere dei navigli, la scrofa semilanuta, i fenicotteri di Villa Invernizzi, Leonardo Da Vinci, Samantha Cristoforetti e il fantasma della Callas.
Ne hanno parlato molti giornali online (wired, repubblica, linkiesta, tgcom) e Exposong è arrivata anche in radio.
Infine sono stata una delle protagoniste del libro People of Expo, il progetto fotografico che ha raccolto storie e persone di Expo2015.